«Un appello per la pace». Le parole di Antonella Lumini lette nella nostra basilica Domenica 12 giugno 2022
MeditazioniUn appello per la pace
Di fronte alla crescente spirale di guerra che semina distruzione e morte e sta mettendo in pericolo la vita del pianeta, crescono paura e senso di impotenza.
Combattere le armi con le armi, nonostante lo spettro delle armi nucleari, non fa arretrare cecità e odio.
Quando trionfano le tenebre è difficile vedere nitidamente.
Come far prevalere la luce durante il buio?
Urge un’azione nascosta e silenziosa che inviti alla sosta e all’interiorità.
«Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo […] Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece (Giona, 3, 4-5; 10).
I destini dei singoli, come quelli dei popoli, non ricadono come punizione divina dal cielo, bensì fanno tracimare quanto di distorto il tempo ha accumulato. Effetti nefasti che vengono a maturazione. Come ricorda il vangelo: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade» (Lc. 12, 54).
Rivolgiamo un appello a donne e uomini sensibili verso questa drammatica realtà, turbati nella propria coscienza.
Invitiamo a vegliare nelle ore più oscure del giorno, tra il tramonto e la mezzanotte.
Accendere un lume, rimanere in silenzio con il dolore del mondo nel cuore per offrirlo alla luce.
Ognuno per il tempo che può, nella modalità ad ognuno più consona, secondo la propria tradizione, cultura, religione, secondo la propria coscienza.
Una veglia nella notte che custodisca la luce dello Spirito.
Dove le parole non riescono più a dire, solo il silenzio può favorire il cedimento della volontà di potenza.
Rimanere stabili, centrati nel profondo, fedeli alla verità, anche se non la vediamo.
Firenze, 02.05.2022 antonella lumini