Essere Monaci a San Miniato al Monte

L'ospitalità

L’Ospitalità benedettina dei monaci di San Miniato a Monte

La “Porta del Cielo” che è San Miniato al Monte deve essere anche “porta del mondo”, perché un varco è vero varco solo se apre reciproci percorsi di conoscenza e di confronto. Con un po’ di quell’audacia ispirata dal quotidiano, vertiginoso sguardo su tutta Firenze e dalla moltitudine cosmopolita di persone che salgono quassù a contemplare la bellezza della nostra storia e della natura in cui essa è inscritta, sentiamo che il nostro monastero, la basilica con i suoi millenari simboli, le sue ‘porte sante’ e gli alti cipressi d’intorno sono un dono di Dio per l’umanità intera.

San Miniato al mondo offre la possibilità di condividere ogni giorno buona parte della liturgia monastica in canto gregoriano e, nella misura proporzionata alla piccola comunità che vi dimora, un’ospitalità riservata a coloro che, condividendo in tutto la nostra giornata e il nostro orario, vogliono sperimentare la fatica e la bellezza del «quaerere Deum», ovvero di quella incessante ricerca di Dio a cui san Benedetto ci addestra.

La Regola Benedettina ci insegna: «tutti gli ospiti che giungono al monastero, siano accolti come Cristo, poiché un giorno egli ci dirà: “Ero forestiero e mi avete ospitato”. A tutti si renda il dovuto onore, particolarmente ai fratelli nella fede e ai pellegrini… Agli ospiti che arrivano o che partono sia dato il saluto con profonda umiltà: il capo chino, il capo prostrato fino a terra, si adori in essi il Cristo che viene realmente accolto. Soprattutto verso i poveri e i pellegrini ci si prodighi in premurosa accoglienza, perché proprio in essi maggiormente si riceve il Cristo» (Regola 53,1-2.6-7.15).

Il successivo invito di san Benedetto a ripetere col Salmista il versetto «abbiamo ricevuto, o Dio, la tua misericordia dentro il tuo tempio» (Salmo 48,10) ci rivela definitivamente quale evento di grazia sia l’arrivo di un ospite in monastero: è infatti così che siamo allenati ad accogliere il Signore Gesù viandante nei giorni e negli spazi della storia, nascosto nel volto dell’altro che non solo è da servire e ristorare ma addirittura da onorare (Regola 4,8: «honorare omnes homines»). E, infine, solo una forte “simpatia” per Cristo ci educa ad apprendere dal magistero delle lacrime da lui versate davanti a Gerusalemme (Vangelo di Luca 19, 41-42) altrettanta misericordia per tutta l’umanità e per il mondo intero.

Soggiornare presso la Comunità benedettina di San Miniato a Monte

La Comunità monastica è lieta di accogliere, nello spirito della Regola di san Benedetto, tutti coloro che vorranno trascorrere nel nostro monastero qualche giorno di raccoglimento per un approfondimento spirituale ed un eventuale discernimento vocazionale.

È pertanto richiesta la piena condivisione dell’orario della Comunità, mentre sono assolutamente esclusi soggiorni di carattere turistico.

Per l’esiguità della nostra foresteria è necessario prenotare con ampio anticipo telefonicamente o per posta elettronica.

UN CUORE MONASTICO RIVOLTO ALLA COMUNITÀ

  • La Stanza Accanto

    L’antica foresteria dell’abate Oberto è diventata da qualche anno una vera scuola di speranza ospitando il sodalizio di un gruppo di genitori cui è morto un figlio. Un laboratorio di consolazione pasquale pronto ad accogliere quanti sono stati toccati dalla stessa, immensa sventura.

  • Gli Oblati Benedettini

    Un piccolo e affezionato gruppo di oblati arricchisce la vita spirituale della nostra abbazia di San Miniato a Monte donandole qualificate porzioni di tempo e al contempo irradiando nel mondo quanto essa propizia nelle architetture interiori di chi stabilmente la abita e di chi, come loro, assiduamente la frequenta.

  • La Lectio Divina

    La comunità monastica di San Miniato a Monte, memore della «mutua relatio» fra chiesa e mondo di cui parla il Concilio Vaticano II, ha cercato di creare uno spazio evangelico di accoglienza, di apertura e di dialogo con la città e con le sue sofferte inquietudini. Con questo intento sono nati gli incontri della Lectio divina.